lunedì 7 dicembre 2015

TAVOLO DI LAVORO SULLA RIFORMA DELLA FUNERARIA ITALIANA

È stato pubblicato sul sito della camera dei deputati il testo del disegno di legge AC 3189 Gasparini Casati Rondini Squeri
Nei prossimi giorni Federcofit chiederà ufficialmente la convocazione di un tavolo istituzionale sulla funeraria che comprenda i rappresentanti di Camera e Senato promotori dei disegni di legge sul settore.

giovedì 26 novembre 2015

mercoledì 28 ottobre 2015

"CAPITOLO FINALE" PRESENTAZIONE DISEGNO DI LEGGE AC 3189 GASPARINI-CASATI RIFORMA DELLA FUNERARIA ITALIANA




 (CAPITOLO FINALE)

CIMITERI

In merito alla possibile sottrazione alla gestione cimiteriale delle “tumulazioni ed estumulazioni” denunciata dal nostro nell’interpretazione dell’art. 19 c.12, che, invece parla di libertà di espressione della memoria da parte delle famiglie, siamo ad una sorta di paranoia….
Non sarà che dietro questa preoccupazione vi sia il tentativo di creare una vera e propria esclusiva per le aziende “pubbliche” nella gestione dei cimiteri, come si è tentato maldestramente di fare nel passato?
La previsione della possibilità di realizzare crematori anche all’interno delle case funerarie non è rivolta a costituire alcuna privativa (men che meno privilegiare le sole imprese funebri di grande dimensione), tanto più se si considera che anche tali strutture sono assoggettate alla programmazione regionale.

CASE FUNERARIE

Andiamo avanti: la natura privata della case funerarie non è sancita per limitare l’autonomia delle imprese funebri pubbliche. La case funeraria si propone come alternativa alle camere mortuarie (normalmente situate presso strutture sanitarie), ed a prescindere dall’offerta di più articolati servizi destinati ai dolenti. La norma le prevede e le disciplina proprio a partire dall’autonomia dei singoli operatori funebri autorizzati ponendo il divieto di costituire case funerarie presso strutture sanitarie e cimiteri cosi da evitare il sorgere di distorsioni e rendite da posizione. Le imprese funebri, anche se di proprietà pubblica, tutte, possono realizzare e gestire case funebri; certo le imprese, cosiddette pubbliche non possono immedesimarsi con le Istituzioni e debbono essere, quindi, sottoposte ai vincoli operativi di tutte le altre imprese, comprese le incompatibilità.
Certamente le case funebri non possono essere collocate all’interno dei cimiteri, come, del resto sostiene con grande enfasi anche il Presidente di EFI, Gibellini, che, evidentemente non ha ben letto la proposta Vaccari. Il rispetto dei pareri dell’Autorità Garante obbliga questa soluzione: separazione netta e completa tra funzioni istituzionali e funzioni da gestire in regime di concorrenza al fine di evitare il costituirsi di posizioni dominanti sul mercato delle onoranze funebri, con le conseguenti e chiare incompatibilità.
Le critiche rivolte alle forme di gestione ipotizzate dal DL Gasparini con riguardo ai cimiteri ed ai crematori sono destituite di ogni pregio e fondamento. Contrariamente a quanto pure affermato, inoltre, nessuna delle norme della DL Gasparini prevede l’istituzione di cimiteri privati (i cimiteri sono e rimangono demaniali), tutelando ovviamente la libertà di espressione del dolore e della conservazione dei resti mortali dei propri cari. In merito all’art. 22 c, 7 l’AC3189 riprende un’ipotesi ben descritta dal progetto di modifica del DPR 285/90 del Consiglio Superiore della Sanità elaborato sotto la vigenza ministeriale della Sen. Bindi (sottosegretario la Sen. Bettoni) e ripreso negli stessi termini dal Ministro Sirchia, quella, cioè, di permettere il recupero di strutture all’interno dell’abitato, sempre sotto il diretto intervento del Consiglio Comunale, stante l’assenza di problematiche igienico-sanitarie, per ossari e cinerari al fine di facilitare la frequentazione alle persone anziane senza le difficoltà delle distanze.

Le camere ardenti ubicate presso le strutture sanitarie non sono affatto soppresse dal DL Gasperini, tanto meno per effetto della previsione delle case funerarie che, come si ricava dalle esperienze dei Paesi ove tali struttura sono già invalse da anni, si pongono come realtà diverse ed alternative.

Speriamo di essere stati sufficientemente chiari e, in ogni caso, restiamo a disposizione di chiunque abbia l’intenzione di richiedere un qualsiasi ulteriore approfondimento perché è solo Vostro diretto interesse e Nostro esplicito dovere cercare di rispondere a tutti poiché soltanto attraverso il dialogo costruttivo si cerchi di ottenere un risultato il più possibilmente condiviso dagli operatori di questo controverso settore.
  
FINE