martedì 31 maggio 2016

AMMINISTRATIVE MILANO 2016 : INCONTRI POLITICI PER FEDERCOFIT E GLI STORICI PROBLEMI AL COMUNE DI MILANO


ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016
PER IL COMUNE DI MILANO

Anche quest’anno, come tradizione della Federazione, Federcofit si è impegnata per sottoporre ai vari schieramenti politici in competizione per le elezioni amministrative del 5 giugno p.v. i problemi del nostro settore e le richieste per la loro soluzione.
Nei giorni passati abbiamo incontrato, presso la sede della Federazione, in Viale Certosa, alcuni rappresentanti delle forze politiche dei vari schieramenti per esporre i problemi, sia del settore funebre che di quello cimiteriale.
Di seguito non solo i candidati che abbiamo e che incontreremo, ma anche la scheda che è consegnata loro sui principali problemi
 dell’intero comparto.



 SCHEDA SINTETICA SUI TEMI DI INTERESSE DEL SETTORE FUNERARIO 
CON IL COMUNE DI MILANO
I rapporti tra il settore funerario e l’Amministrazione di Milano sono sempre stati, nelle ultime legislature, problematici, indipendentemente dalla maggioranza di governo, pur, naturalmente, con alti e bassi.
Quasi sempre, con l’inizio del mandato amministrativo, si aprono speranze, poi, spesso, queste speranze si scontrano con scelte poco o per niente rispettose della "dignità” delle categorie del settore con scelte prevaricatrici dell’autonomia degli operatori.
Dalle vicende relative alla programmata nascita della MISEF Spa, Assessore Pillitteri, fino alle vicende contrastate dei servizi funebri , cosiddetti "calmierati” che ha visto e vede uno scontro tra l’attuale Amministrazione e la categoria.

SERVIZI FUNEBRI CALMIERATI O SOCIALI: si tratta di servizi funebri a tariffa concordata e definita dall’Amministrazione per i quali le imprese funebri debbono rinunciare totalmente ai loro utili, rivolti ai cittadini che optino per servizi "semplici ed essenziali”.
Dopo lunghissime trattative con gli assessori competenti si è rotto ogni rapporto con l’Amministrazione su questi punti. Il Comune ha definito una tariffa (€ 1389) assolutamente inadeguata allo svolgimento di un servizio rispettoso della regolarità delle varie componenti (lavoro, ammortamenti, costi fissi ecc.), con l’aggravante dell’imposizione di requisiti assurdi e costosissimi (carro funebre del valore di acquisto non inferiore a € 120.000) senza voler accettare di limitare la disponibilità di tali servizi alla famiglie titolari di una specifica fascia di reddito, superiore a quello di povertà ma con precisi limiti (non è giusto chiedere la rinuncia ai propri guadagni per servire famiglie di deputati, senatori, notai, ecc. titolari di redditi decisamente importanti).
Abbiamo chiesto, senza alcun riscontro, di portare la tariffa almeno a 
1600/1800 (si tenga presente che le valutazione dell’Agenzia delle Entrate relative all’introito per un servizio funebre sono cifre che vanno da € 2500 ad
€ 2900) e definire la fascia di reddito da € 7000 (sotto il quale interviene l’assistenza per le famiglie povere) ad € 15000/20000.

PROBLEMI LOGISTICI E RAPPORTI CON GLI UFFICI: con i contenimenti della spesa pubblica registriamo effetti particolarmente pesanti sul settore; è facile contenere costi o limitare servizi in un settore dove le famiglie vivono una dimensione individuale e riservata e non rappresentano una "forza sociale”. Queste limitazioni si scaricano sugli operatori che per assolvere agli adempimenti burocratici sono sottoposti a veri e propri tour de force per soddisfare la famiglia che vive una situazione di lutto. Più volte si sono avviati "tavoli di lavoro” o simili per trovare progressivamente soluzioni ai vari problemi senza alcuna continuità e con conseguenze controproducenti.

PROBLEMI CIMITERIALI: gravi sono le carenze nella gestione delle strutture cimiteriali e nella tenuta del decoro dei cimiteri cittadini, ovviamente derivanti anche da carenze strutturali, oltre che da scelte molto discutibili fatte nel passato (vedi le strutture a tumulo realizzate nel Cimitero Maggiore, ....).
A fronte di questo troppo spesso si considerano gli operatori funebri e cimiteriali come una controparte da guardare con sospetto, piuttosto che come “collaboratori” che possono aiutare a soddisfare le famiglie utenti. 

CONTROLLI: di fronte alle situazioni descritte le categorie continuano a chiedere un rafforzamento dei controlli sulle attività funebri e cimiteriali. 
Troppi sono gli operatori che si improvvisano e che, nonostante le precise disposizioni normative regionali, operano aggirando le disposizioni e recando danni al settore nel suo complesso. Non si deve, inoltre, trascurare il fatto che nei cimiteri si continua a fare azione di procacciamento assolutamente abusiva e nelle strutture ospedaliere frequentemente permangono abusi ed irregolari commistioni tra funzioni istituzionali ed attività funebri. Non si deve aspettare che la magistratura e la polizia compia altri blitz per affrontare con serietà e continuità questo grave problema che impedisce alle famiglie una scelta ragionata e consapevole anche in momenti difficili. Si deve ricordare che spetta ai Comuni il controllo sulle attività funerarie e sul regolare svolgimento delle funzioni funebri e cimiteriali. 

TUMULAZIONI DIFFERITE ED ORARI DEI FUNEBRALI: si è instaurata una prassi, a Milano, per la quale i servizi funebri che provengono dai comuni contermini, arrivati al cimitero debbono depositare il feretro e procedere alle vari adempimenti burocratici prima della definitiva sepoltura. Le conseguenze per i famigliari sono, evidentemente, pesanti. Inoltre ormai da lungo tempo non si svolgono, di norma, servizi funebri nella giornata del lunedì. Evidentemente queste prassi rispondono alle esigenze dei rapporti di lavoro e dei tempi di lavoro settimanali per i dipendenti comunali che operano all’interno dei cimiteri.
E’ d’obbligo affrontare, definitivamente questo problema e fare valere, prima di tutto, i diritti delle famiglie ad avere la soddisfazione delle proprie esigenze senza frapporre ostacoli di sorta, con la definizione di procedure chiare e certe, venendo, dove è possibile, anche andare incontro alle esigenze operative.




venerdì 27 maggio 2016

ASSEMBLEA DI ROMA 26 MAGGIO


Nell'assemblea a Roma presso l'hotel Shetaton del 26 Maggio abbiamo avuto il piacere di riunirci con un folto gruppo di operatori della capitale.
In tale occasione sono state presentate sia la Normativa Regionale del Lazio che il disegno di Legge GASPARINI CASATI RONDINI SQUERI sulla riforma della Funeraria Italiana.

Ci sentiamo di voler fare un pubblico plauso al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori che con grande senso di responsabilità che pubblicamente si è impegnato a voler prendere per mano la neonata Normativa Regionale e di condurla all’obiettivo finale entro la fine del 2016.

Questa azione dimostra a parer nostro una gran sensibilità verso il proprio territorio e nei confronti degli operatori funebri presenti nella propria Regione.

Inoltre non smetteremo mai di ringraziare l’instancabile On. Daniela Gasparini che ritagliando per noi dello spazio ha presenziato all’incontro introducendo e affrontando i punti cardine del suo Ddl 3189 Sulla Legge Nazionale divenuta oramai nostra bandiera.

Pubblico indiscutibilmente, attento e informato per un importante tema che correttamente li riguarderà per il prossimo futuro.

Una valida occasione per FEDERCOFIT di stare vicino a Roma e cercare di farla ragionare e renderla ancora più amica provando ad accompagnarla verso un percorso di riforma a 360 gradi.



giovedì 19 maggio 2016

IMPORTANTE CONVEGNO A ROMA



IMPORTANTE CONVEGNO A  ROMA

  Discussione e presentazione sulla normativa Regionale del Lazio e presentazione del DdL Nazionale Gasparini/Casati per il settore funebre e cimiteriale Italiano.

Giovedì 26 Maggio, presso l’hotel Sheraton a Roma in Via S. Rebecchini, 39 dalle ore 15.30 si terrà il convegno, annunciato da tempo, per la presentazione sia della normativa sulla Legge Regionale Lazio che sul Disegno di Legge “Disciplina delle attività funerarie, della cremazione e della conservazione o dispersione delle ceneri” presentato nel giugno scorso alla Camera dei Deputati dagli On. Gasparini, Casati, Rondini e Squeri.
Si tratterà di un confronto pubblico su questi importanti progetti di legge che dovranno apportare le necessarie riforme all’intero comparto, funebre e cimiteriale, sia nella Regione sia a livello Nazionale.
Illustre e fitto il programma dei partecipanti visibile nella locandina allegata che vedrà la presenza dell'Onorevole Daniela Gasparini e di un parterre di illustri figure dell’ambito politico Regionale quale Daniele Leodori Presidente del Consiglio regionale del Lazio.
L'obiettivo che, da sempre, ci siamo proposti è quello di sostenere la creazione di una nuova Normativa  e queste proposte non solo tutelano i diritti dei dolenti e delle loro libertà, ma anche difendono la corretta concorrenza nel settore attraverso la definizione di requisiti di ingresso capaci di contrastare l’accesso a questo mestiere a figure impreparate o volutamente scorrette.
Con la proposta di Legge Nazionale Gasparini-Casati  si potrà inoltre garantire, a differenza di altre proposte, l’esistenza anche degli operatori più piccoli, senza defraudarli del proprio mercato, e si potranno porre le basi per una vera e rigorosa selezione dei nuovi accessi a questa professione.
Federcofit è impegnata nel sostenere queste proposte, facendo coerentemente la propria parte; anche gli operatori debbono fare la loro, per non doversi, poi, lamentare perché le cose non vanno!
Il primo loro impegno dovrà essere quello di essere presenti ed esprimere le proprie valutazioni sulle proposte presentate avanzandone considerazioni in merito.
In attesa di vedervi numerosi

Il Presidente Cristian Vergani



LETTERA DEL PRESIDENTE MAGGIO 2016














PROCESSO DEL CARO ESTINTO AL SANTA MARIA ARRIVANO LE CONDANNE


martedì 17 maggio 2016

BASILICATA: Primo via libera a norme in materia funeraria




Sì all'unanimità da quarta Commissione Consiliare permanente

Potenza, 12 Maggio 2016

La proposta di legge che detta norme in materia funeraria e cimiteriale, d'iniziativa del presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica (Udc), è stata licenziata, oggi pomeriggio, all'unanimità (presenti al momento del voto i consiglieri Spada, Miranda Castelgrande, Cifarelli, Polese -Pd, Bradascio -Pp, Galante -Ri, Pietrantuono -Psi e Leggieri -M5s) dalla quarta Commissione consiliare permanente presieduta da Luigi Bradascio (Pp).

Il provvedimento, che passa ora all'esame dell'Aula per la definitiva approvazione, ha come finalità la tutela della salute pubblica nell'ambito delle funzioni e dei servizi correlati al decesso di ogni persona, nel rispetto della dignità, delle convinzioni religiose e culturali e del diritto di ognuno di poter scegliere liberamente la forma di sepoltura o la cremazione. Prevista anche l'attività di informazione, da parte della Regione Basilicata, sulla cremazione e su forme di sepoltura di minore impatto per l'ambiente, nel rispetto dei diversi usi funerari propri di ogni comunità. "Il dettato normativo - si legge nella relazione alla pdl -, aggiornando e adeguando il quadro legislativo, mira ad accrescere la trasparenza nel settore e a definire con precisione gli ambiti di intervento dei vari soggetti, eliminando sul nascere le opportunità del malaffare soprattutto nel rapporto tra funeraria e strutture sanitarie".

Il progetto di legge, composto da 67 articoli, dedica un intero capitolo ai cimiteri per gli animali di affezione (emendamento Spada -Pd). I siti deputati alla sepoltura degli animali possono essere realizzati sia da enti pubblici sia da associazioni o da privati, previa autorizzazione del Comune di riferimento in ambiti conformi al regolamento edilizio, acquisito il parere igienico-sanitario dell'Azienda sanitaria competente per territorio. A margine dei lavori il presidente Bradascio ha espresso soddisfazione per l'approvazione all'unanimità del progetto di legge ribadendo, tra l'altro, la sensibilità dell'organismo consiliare alle tematiche sociali.

Vi ricordate... (NOVEMBRE 2015) ... Noi c'eravamo !!!


martedì 10 maggio 2016

In Sardegna c’è il sole a scacchi. MAXI retata tra Cagliari e Nuoro.



 
In Sardegna c’è il sole a scacchi. MAXI retata tra Cagliari e Nuoro.
Il bilancio di una vasta operazione della Magistratura Sarda è il seguente:
168 le persone indagate delle quali 20 addetti a camere mortuarie finiti agli arresti domiciliari.
E’ stato dato il compito alle  forze di Polizia e Carabinieri ( circa 150 militari ) che cercheranno di fare luce nel torbido mondo dei servizi funebri in Sardegna in una indagine denominata Caronte che trae origini nel lontano 2013 partendo dall’esposto presentato da un titolare di un’agenzia funebre, che, si dice, rifiutando le richieste di pizzo fatte da alcuni addetti  delle strutture sanitarie, sarebbe stato escluso dalla gestione dei servizi.
Il giro coinvolge i comuni di Cagliari, Quartu, Dolianova, Sanluri, Iglesias, Narcao e Isili.
Gli indagati, filmati dagli inquirenti presso gli ospedali di Cagliari, “consigliavano” alle famiglie che si trovavano ad avere appena perso i proprio caro alcune agenzie funebri in cambio “guadagnavano” le imbarazzanti cifre comprese tra i 20 e i  200 Euro. Prassi vecchia trita e ritrita tanto da puzzare di stantio, ma sempre più odiosa.
Sarebbe inoltre emerso che venissero chiusi i cofani prima dello scadere del periodo di osservazione previsto per legge.
Ennesima ributtante e triste situazione di sputtanamento della categoria che non ci può far altro che provare rabbia e amarezza.
E’ senz’altro una delle tante situazioni note ai più ma coperte da veli di omertà che prima o poi si dissolvono lasciando enormi voragini di screditamento per una categoria che fatica a più non posso per crearsi una reputazione professionale e di non apparire come i soliti sciacalli che inseguono le ambulanze o che svolazzano come neri corvi nei pressi delle camere mortuarie.
I 168 sarebbero stati accusati anche di truffa aggravata, falso in atto pubblico, peculato e induzione indebita continuata in concorso.
Tra gli indagati in libertà ci sarebbero i titolari di 11 imprese funebri e i dipendenti di più di 40 agenzie funebri Sarde i quali meriterebbero, se risultati colpevoli, oltre che tutte le accuse sollevate dalle indagini, anche una class action da parte della categoria che di riflesso vede la propria attività inevitabilmente macchiata nonostante le immani fatiche quotidiane per cercare di mantenere una onorabilità conquistata con sudore e notti insonni.
La magistratura proceda in fretta e con coscienza con le indagini non risparmiandosi di infliggere le dovute e severe condanne a chi risulta colpevole ma anche scagionando con altrettanta solerzia le imprese finite per errore in questo ciclone al fine di preservarne l’onorabilità. La rispettabilità e l’onorabilità, ricordiamo, che è condizione cardine sulla quale affondano le radici la grande maggioranza delle imprese funebri di questo controverso paese.
Non ci dimentichiamo anche della negligenza degli amministratori delle strutture ospedaliere coinvolte le quali, colpevoli di sottovalutare i problemi inerenti alle camere mortuarie, devono tali conseguenze anche alla scarsa vigilanza interna e alla spregiudicatezza di troppi suoi operatori.
Ora è arrivato il momento di dire basta, vergogna !!!