lunedì 27 febbraio 2017
venerdì 17 febbraio 2017
Ottimo lavoro della Camera di Commercio di Milano
Abbiamo notato che la Camera di Commercio
di Milano a chi dovesse voler aprire una nuova attività funebre presenta e
prospetta richieste che non trovano riscontro nella realtà dei fatti e nella
corretta applicazione delle norme della Regione Lombardia.
Vengono evidenziati nei R.E.A.
(Repertorio Economico Amministrativo) due inesattezze:
1) viene richiesta
la S.C.I.A. come segnalazione di nuova apertura per l’impresa funebre
2) viene definita
agenzia funebre l’impresa che agisce su mandato di una impresa funebre
autorizzata
E’ immediatamente scattata una
sollecitazione che ha trovato positivo e veloce riscontro positivo da parte della
Camera di Commercio stessa con un intervento correttivo immediato.
A seguito un breve riassunto delle
comunicazioni intercorse la sollecita risoluzione dei problemi:
Siamo la Federcofit, Federazione
Nazionale del comparto funerario con sede a Milano e vorremmo sottoporre il
quesito in merito alle informazioni che vengono fornite per l'apertura di una
nuova impresa di onoranze funebri. Notiamo che la Camera di Commercio di Milano
indica la S.C.I.A. come documentazione per l'apertura della posizione mentre la
Legge Regionale della Regione Lombardia del settore funebre 6/2009 art 32
disciplina che il rilascio avviene attraverso il rilascio di una autorizzazione
a fronte della dimostrazione dei requisiti richiesti.
Inoltre notiamo che viene
esplicitata nel vostro documento REA alla lettera B la possibilità di aprire
Agenzie funebri le quali eserciterebbero per nome e conto dell'impresa funebre.
Questo non è assolutamente vero e forviante in
quanto non LR 33/2009 art 74 le attività di vendita, disbrigo e trasporto
devono essere in REGIONE LOMBARDIA esercitate in forma esclusivamente
congiunta. La dicitura di agenzia funebre non è corretta e rappresenta una
chiara classificazione di intermediazione d'affari cosa non consentita nel
settore onoranze funebri per via della delega fiduciaria che viene data dalla
famiglia all'impresa e che non è possibile delegare ad azienda terza. (regolamento
di pubblica sicurezza).
Pronta e solerte è stata la risposta
della Camera di Commercio la quale ci ha comunicato gli interventi correttivi
applicati:
- la variazione
delle voci REA come su Nostra indicazione (agenzie), eliminando la possibilità di un impresa di
agire su mandato di un’altra impresa funebre autorizzata originariamente
prevista dal regolamento del 2004 e non più citata in effetti nella legge
regionale di riforma del 2009, art. 74.
- ha evidenziato che
dovrà essere soddisfatto il meccanismo autorizzatorio previo soddisfazione dei
requisiti necessari
Roma caput mundi , AMA Roma non ama Roma
Ci risiamo,
ancora una volta Roma si ritrova sotto la lente d’ingrandimento per le
inadeguatezze della nuova amministrazione Comunale capitolina.
A farne le
spese tanto per cambiare i cittadini della capitale che nel momento più
difficile da affrontare, come quello del lutto, si dovranno confrontare con una
assegnazione “leggera” di un appalto complesso e significativo per l’esecuzione
dei servizi funebri e cimiteriali del Comune di ROMA.
Spieghiamo:
all’interno del Comune di Roma esiste la ONORANZE COMP. A.M.A. agenzia
ufficiale del Comune di Roma con unica sede all’interno del Comune stesso che
fornisce in tutto e per tutto la possibilità di trasporti, funerali completi, manifesti,
concessioni e operazioni cimiteriali garantendo
mezzi Mercedes e tariffe trasparenti e inferiori alla media del mercato
romano.
Ora cosa
succede: AMA decide correttamente di rifare il bando per l’esternalizzazione dei
suoi trasporti funebri dopo anni ed anni di proroghe sulla scadenza naturale della
prima assegnazione pubblica un bando formulandolo sin dall’inizio in modo
superficiale (forse) omettendo di introdurre la condizione di limitare la
partecipazione ai soli produttori di servizi, escludendo gli operatori funebri
che in caso di vittoria avrebbero senz’altro una posizione dominante nei
confronti dei propri colleghi, vedendosi consegnare su un piatto d’argento
1300/1500 servizi funebri senza fare il minimo sforzo e raccogliendo i frutti
di un albero non coltivato da loro.
Morale
della favola: vince (guarda caso) un operatore funebre, ma non fa in tempo
neanche a pulirsi le suole delle scarpe sullo zerbino d’ingresso degli uffici
Comunali AMA che subito viene decisa dalle alte sfere una sorta di
“autosospensione” all’affidamento di tali servizi.
Decisione
figlia probabilmente di un tempestivo ricorso al TAR in quanto parrebbe che i
requisiti richiesti per la partecipazione al bando non fossero stati soddisfatti
dal vincitore.
Cosa che se
dovesse corrispondere alla verità farebbe pensare all’Andreottiana maniera che
pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
AMA decide
ufficialmente temporaneamente di sospende i propri servizi al pubblico dando
come motivo all’utenza il rinnovo del proprio parco macchine (speriamo non lo
facciano veramente visto che l’intenzione era quello di esternalizzarlo).
In tutto
questo il Comune interpellato non da alcuna risposta.
I soliti
ignoti di Federcofit intanto il giorno 9
Febbraio indicono a Roma un’assemblea, convocando TUTTI gli imprenditori del
territorio. Se ne presentano circa una sessantina tra imprenditori e centri
servizi tutti mediamente incazzati.
Federcofit
raccoglie tra i presenti il malcontento e i suggerimenti di come intervenire in
una situazione imbarazzante come questa; tuttavia dobbiamo registrare anche un
manifestato disinteresse generale (esclusi i partecipanti) difronte alla
possibilità di consegnare le chiavi della città in mano ad un solo soggetto,
indipendentemente da chi sia, non prendendo in seria considerazione i grossi
rischi di distorsione del mercato che si potrebbero configurare in un prossimo futuro.
Arrivati a
questo punto ci dobbiamo augurare che questo atteggiamento sia figlio di un
congenito menefreghismo perché tanto prima o poi qualcuno fa qualcosa.
Non
pretendiamo di essere noi il principe azzurro che fa risvegliare dal letargo
una indifferente e narcotizzata principessa, ci aspettavamo che davanti ad una tal malversa
situazione si creasse una dura opposizione e si proponessero soluzioni a chi vi
ha aperto le braccia senza porre condizioni o vincoli di nessuna natura come ha
fatto la nostra Federazione, ma questa evidentemente è un’altra storia.
martedì 14 febbraio 2017
Vittorio Feltri e la promozione di chi muore a Febbraio
L’OUTLET DEL FUNERALE - FELTRI: “UN’INSERZIONE PUBBLICITARIA OFFRE UN FUNERALE ‘ELEGANTE’, SCONTATO DI MILLE EURO, PER CHI MUORE A FEBBRAIO. E’ INVOLONTARIAMENTE COMICA CHE RICORDA UN DIVERTENTISSIMO ROMANZO DI ACHILLE CAMPANILE”
da Dagospia
Ho lavorato qualche annetto al Giornale che fu di Montanelli e vari
successori del medesimo, pertanto non me la sento di rivolgere critiche
alla parte giornalistica del quotidiano in questione. Martedì però ho
letto una pagina pubblicitaria nelle cronache milanesi, e che oggi
compare anche su Libero, i cui contenuti probabilmente sono sfuggiti ai
direttori.
Si tratta di un' inserzione spero involontariamente comica, dove
spiccano annunci che sembrano redatti da uno specialista in umorismo
nero che ricorda un divertentissimo romanzo di Achille Campanile,
purtroppo ormai difficile da trovare: Il povero Piero, pubblicato da
Rizzoli nel 1959 e non valorizzato abbastanza.
Il libro racconta le vicissitudini di una famiglia alle prese con una
agenzia di pompe funebri, alla quale ha fatto ricorso per celebrare le
esequie di un congiunto, appunto Piero.
Trattasi della narrazione esilarante di una serie di colpi di scena che
fanno da contorno al luttuoso evento, trasformato dall' autore in
occasione propizia per rendere sapide le pratiche burocratiche
indispensabili per sotterrare ogni feretro, indipendentemente dall'
estrazione sociale. Veniamo al dunque. La pagina esibita dal Giornale è
sovrastata da un titolo consono alla modernità: www.outletdelfunerale.it.
Sommario: offerta valida per il mese di febbraio. Poi: scontiamo 1000
euro. Trasporto con carro funebre Mercedes ultimo modello (automobilona
di lusso per eccellenza). Proseguendo nella lettura dei testi
propagandistici dei beccamorti troviamo la descrizione di una fotografia
che ritrae quattro signori impeccabilmente abbigliati di nero con la
seguente dicitura: uomini in divisa, cioè coloro che si prendono cura
della salma affinché venga tumulata secondo criteri rispettosi della
stessa.
Non è finita: ecco l' immagine della bara in legno chiaro, decisamente
meno tetro del marrone scuro che un tempo andava per la maggiore nelle
meste cerimonie, alla quale viene assegnata la definizione di Cofano
superior. E che dire del mezzo cofano fiori?
Allo scopo di rassicurare la gentile e piangente clientela, i dirigenti
dell' outlet in chiusura del loro entusiasmante messaggio di marketing
vergano questa annotazione decisiva: funerale elegante (come le serate
di Berlusconi?) euro 1.499 euro.
Ultimo avviso che mette il cuore in pace (eterna): con disbrigo pratiche
e assistenza di conforto per i parenti afflitti della buonanima.
Peccato non morire se le condizioni di favore sono queste, benché valide
solo sino al termine di febbraio. Affrettatevi. Il funerale elegante a
prezzo stracciato è come il Festival di Sanremo, dura poco. O crepate
subito o la dipartita vi costerà un botto.
venerdì 10 febbraio 2017
martedì 7 febbraio 2017
mercoledì 1 febbraio 2017
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