venerdì 17 febbraio 2017

Ottimo lavoro della Camera di Commercio di Milano



Abbiamo notato che la Camera di Commercio di Milano a chi dovesse voler aprire una nuova attività funebre presenta e prospetta richieste che non trovano riscontro nella realtà dei fatti e nella corretta applicazione delle norme della Regione Lombardia.
Vengono evidenziati nei R.E.A. (Repertorio Economico Amministrativo) due inesattezze:

1) viene richiesta la S.C.I.A. come segnalazione di nuova apertura per l’impresa funebre

2) viene definita agenzia funebre l’impresa che agisce su mandato di una impresa funebre autorizzata 


E’ immediatamente scattata una sollecitazione che ha trovato positivo e veloce riscontro positivo da parte della Camera di Commercio stessa con un intervento correttivo immediato.
A seguito un breve riassunto delle comunicazioni intercorse la sollecita risoluzione dei problemi:

Siamo la Federcofit, Federazione Nazionale del comparto funerario con sede a Milano e vorremmo sottoporre il quesito in merito alle informazioni che vengono fornite per l'apertura di una nuova impresa di onoranze funebri. Notiamo che la Camera di Commercio di Milano indica la S.C.I.A. come documentazione per l'apertura della posizione mentre la Legge Regionale della Regione Lombardia del settore funebre 6/2009 art 32 disciplina che il rilascio avviene attraverso il rilascio di una autorizzazione a fronte della dimostrazione dei requisiti richiesti.             
Inoltre notiamo che viene esplicitata nel vostro documento REA alla lettera B la possibilità di aprire Agenzie funebri le quali eserciterebbero per nome e conto dell'impresa funebre.                                                                         Questo non è assolutamente vero e forviante in quanto non LR 33/2009 art 74 le attività di vendita, disbrigo e trasporto devono essere in REGIONE LOMBARDIA esercitate in forma esclusivamente congiunta. La dicitura di agenzia funebre non è corretta e rappresenta una chiara classificazione di intermediazione d'affari cosa non consentita nel settore onoranze funebri per via della delega fiduciaria che viene data dalla famiglia all'impresa e che non è possibile delegare ad azienda terza. (regolamento di pubblica sicurezza).
Pronta e solerte è stata la risposta della Camera di Commercio la quale ci ha comunicato gli interventi correttivi applicati:

- la variazione delle voci REA come su Nostra indicazione (agenzie),  eliminando la possibilità di un impresa di agire su mandato di un’altra impresa funebre autorizzata originariamente prevista dal regolamento del 2004 e non più citata in effetti nella legge regionale di riforma del 2009, art. 74. 

- ha evidenziato che dovrà essere soddisfatto il meccanismo autorizzatorio previo soddisfazione dei requisiti necessari

Roma caput mundi , AMA Roma non ama Roma




Ci risiamo, ancora una volta Roma si ritrova sotto la lente d’ingrandimento per le inadeguatezze della nuova amministrazione Comunale capitolina.

A farne le spese tanto per cambiare i cittadini della capitale che nel momento più difficile da affrontare, come quello del lutto, si dovranno confrontare con una assegnazione “leggera” di un appalto complesso e significativo per l’esecuzione dei servizi funebri e cimiteriali del Comune di ROMA.

Spieghiamo: all’interno del Comune di Roma esiste la ONORANZE COMP. A.M.A. agenzia ufficiale del Comune di Roma con unica sede all’interno del Comune stesso che fornisce in tutto e per tutto la possibilità di trasporti, funerali completi, manifesti, concessioni e operazioni cimiteriali garantendo  mezzi Mercedes e tariffe trasparenti e inferiori alla media del mercato romano.

Ora cosa succede: AMA decide correttamente di rifare il bando per l’esternalizzazione dei suoi trasporti funebri dopo anni ed anni di proroghe sulla scadenza naturale della prima assegnazione pubblica un bando formulandolo sin dall’inizio in modo superficiale (forse) omettendo di introdurre la condizione di limitare la partecipazione ai soli produttori di servizi, escludendo gli operatori funebri che in caso di vittoria avrebbero senz’altro una posizione dominante nei confronti dei propri colleghi, vedendosi consegnare su un piatto d’argento 1300/1500 servizi funebri senza fare il minimo sforzo e raccogliendo i frutti di un albero non coltivato da loro.

Morale della favola: vince (guarda caso) un operatore funebre, ma non fa in tempo neanche a pulirsi le suole delle scarpe sullo zerbino d’ingresso degli uffici Comunali AMA che subito viene decisa dalle alte sfere una sorta di “autosospensione” all’affidamento di tali servizi.
Decisione figlia probabilmente di un tempestivo ricorso al TAR in quanto parrebbe che i requisiti richiesti per la partecipazione al bando non fossero stati soddisfatti dal vincitore.
Cosa che se dovesse corrispondere alla verità farebbe pensare all’Andreottiana maniera che pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
AMA decide ufficialmente temporaneamente di sospende i propri servizi al pubblico dando come motivo all’utenza il rinnovo del proprio parco macchine (speriamo non lo facciano veramente visto che l’intenzione era quello di esternalizzarlo).

In tutto questo il Comune interpellato non da alcuna risposta.
I soliti ignoti di Federcofit  intanto il giorno 9 Febbraio indicono a Roma un’assemblea, convocando TUTTI gli imprenditori del territorio. Se ne presentano circa una sessantina tra imprenditori e centri servizi tutti mediamente incazzati.

Federcofit raccoglie tra i presenti il malcontento e i suggerimenti di come intervenire in una situazione imbarazzante come questa;  tuttavia dobbiamo registrare anche un manifestato disinteresse generale (esclusi i partecipanti) difronte alla possibilità di consegnare le chiavi della città in mano ad un solo soggetto, indipendentemente da chi sia, non prendendo in seria considerazione i grossi rischi di distorsione del mercato che si potrebbero configurare in un prossimo futuro.

Arrivati a questo punto ci dobbiamo augurare che questo atteggiamento sia figlio di un congenito menefreghismo perché tanto prima o poi qualcuno fa qualcosa.

Non pretendiamo di essere noi il principe azzurro che fa risvegliare dal letargo una indifferente e narcotizzata  principessa,  ci aspettavamo che davanti ad una tal malversa situazione si creasse una dura opposizione e si proponessero soluzioni a chi vi ha aperto le braccia senza porre condizioni o vincoli di nessuna natura come ha fatto la nostra Federazione, ma questa evidentemente è un’altra storia.



martedì 14 febbraio 2017

Vittorio Feltri e la promozione di chi muore a Febbraio

L’OUTLET DEL FUNERALE - FELTRI: “UN’INSERZIONE PUBBLICITARIA OFFRE UN FUNERALE ‘ELEGANTE’, SCONTATO DI MILLE EURO, PER CHI MUORE A FEBBRAIO. E’ INVOLONTARIAMENTE COMICA CHE RICORDA UN DIVERTENTISSIMO ROMANZO DI ACHILLE CAMPANILE”

da Dagospia

Vittorio Feltri per Libero Quotidiano
Ho lavorato qualche annetto al Giornale che fu di Montanelli e vari successori del medesimo, pertanto non me la sento di rivolgere critiche alla parte giornalistica del quotidiano in questione. Martedì però ho letto una pagina pubblicitaria nelle cronache milanesi, e che oggi compare anche su Libero, i cui contenuti probabilmente sono sfuggiti ai direttori.
 
Si tratta di un' inserzione spero involontariamente comica, dove spiccano annunci che sembrano redatti da uno specialista in umorismo nero che ricorda un divertentissimo romanzo di Achille Campanile, purtroppo ormai difficile da trovare: Il povero Piero, pubblicato da Rizzoli nel 1959 e non valorizzato abbastanza.

Il libro racconta le vicissitudini di una famiglia alle prese con una agenzia di pompe funebri, alla quale ha fatto ricorso per celebrare le esequie di un congiunto, appunto Piero.
Trattasi della narrazione esilarante di una serie di colpi di scena che fanno da contorno al luttuoso evento, trasformato dall' autore in occasione propizia per rendere sapide le pratiche burocratiche indispensabili per sotterrare ogni feretro, indipendentemente dall' estrazione sociale. Veniamo al dunque. La pagina esibita dal Giornale è sovrastata da un titolo consono alla modernità: www.outletdelfunerale.it.
 
Sommario: offerta valida per il mese di febbraio. Poi: scontiamo 1000 euro. Trasporto con carro funebre Mercedes ultimo modello (automobilona di lusso per eccellenza). Proseguendo nella lettura dei testi propagandistici dei beccamorti troviamo la descrizione di una fotografia che ritrae quattro signori impeccabilmente abbigliati di nero con la seguente dicitura: uomini in divisa, cioè coloro che si prendono cura della salma affinché venga tumulata secondo criteri rispettosi della stessa.
 
Non è finita: ecco l' immagine della bara in legno chiaro, decisamente meno tetro del marrone scuro che un tempo andava per la maggiore nelle meste cerimonie, alla quale viene assegnata la definizione di Cofano superior. E che dire del mezzo cofano fiori?
 
È un gradevole cuscinetto di corolle variopinte, rosse bianche e rosa che conferiscono un tono quasi festoso al cataletto. Accanto a tutto ciò, già abbastanza invogliante, un optional che non può non ingolosire i familiari dell' estinto da onorare: ancora con tanto di foto, coccarda, tavolino e registro firme, dove i dolenti hanno facoltà di apporre la propria sigla onde dimostrare di non essere mancati all'estremo saluto al trapassato.
 
Allo scopo di rassicurare la gentile e piangente clientela, i dirigenti dell' outlet in chiusura del loro entusiasmante messaggio di marketing vergano questa annotazione decisiva: funerale elegante (come le serate di Berlusconi?) euro 1.499 euro.
 
Ultimo avviso che mette il cuore in pace (eterna): con disbrigo pratiche e assistenza di conforto per i parenti afflitti della buonanima. Peccato non morire se le condizioni di favore sono queste, benché valide solo sino al termine di febbraio. Affrettatevi. Il funerale elegante a prezzo stracciato è come il Festival di Sanremo, dura poco. O crepate subito o la dipartita vi costerà un botto.