ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016
PER IL COMUNE DI MILANO
Anche quest’anno, come tradizione della Federazione,
Federcofit si è impegnata per sottoporre ai vari schieramenti politici in
competizione per le elezioni amministrative del 5 giugno p.v. i problemi del
nostro settore e le richieste per la loro soluzione.
Nei giorni passati abbiamo incontrato, presso la sede della
Federazione, in Viale Certosa, alcuni rappresentanti delle forze politiche dei
vari schieramenti per esporre i problemi, sia del settore funebre che di quello
cimiteriale.
Di seguito non solo i candidati che abbiamo e che incontreremo, ma
anche la scheda che è consegnata loro sui principali problemi
dell’intero
comparto.
SCHEDA SINTETICA SUI TEMI DI INTERESSE DEL SETTORE FUNERARIO
CON IL COMUNE DI MILANO
I rapporti tra il settore funerario e
l’Amministrazione di Milano sono sempre stati, nelle ultime legislature,
problematici, indipendentemente dalla maggioranza di governo, pur,
naturalmente, con alti e bassi.
Quasi sempre, con l’inizio del mandato
amministrativo, si aprono speranze, poi, spesso, queste speranze si scontrano
con scelte poco o per niente rispettose della "dignità” delle categorie
del settore con scelte prevaricatrici dell’autonomia degli operatori.
Dalle vicende relative alla programmata
nascita della MISEF Spa, Assessore Pillitteri, fino alle vicende contrastate
dei servizi funebri , cosiddetti "calmierati” che ha visto e vede uno
scontro tra l’attuale Amministrazione e la categoria.
SERVIZI FUNEBRI CALMIERATI O SOCIALI: si tratta di servizi funebri a tariffa concordata e definita dall’Amministrazione per i quali le imprese funebri debbono rinunciare totalmente ai loro utili, rivolti ai cittadini che optino per servizi "semplici ed essenziali”.
Dopo lunghissime trattative con gli
assessori competenti si è rotto ogni rapporto con l’Amministrazione su questi
punti. Il Comune ha definito una tariffa (€ 1389) assolutamente inadeguata allo
svolgimento di un servizio rispettoso della regolarità delle varie componenti
(lavoro, ammortamenti, costi fissi ecc.), con l’aggravante
dell’imposizione di requisiti assurdi e costosissimi (carro funebre del valore
di acquisto non inferiore a € 120.000) senza voler accettare di limitare la
disponibilità di tali servizi alla famiglie titolari di una specifica fascia di
reddito, superiore a quello di povertà ma con precisi limiti (non è giusto
chiedere la rinuncia ai propri guadagni per servire famiglie di deputati,
senatori, notai, ecc. titolari di redditi decisamente importanti).
Abbiamo chiesto, senza alcun riscontro,
di portare la tariffa almeno a
€ 1600/1800
(si tenga presente che le
valutazione dell’Agenzia delle Entrate relative all’introito per un servizio
funebre sono cifre che vanno da € 2500 ad
€ 2900) e definire la fascia di
reddito da € 7000 (sotto il quale interviene l’assistenza per le famiglie
povere) ad € 15000/20000.
PROBLEMI
LOGISTICI E RAPPORTI CON GLI UFFICI: con i
contenimenti della spesa pubblica registriamo effetti particolarmente pesanti
sul settore; è facile contenere costi o limitare servizi in un settore dove le
famiglie vivono una dimensione individuale e riservata e non rappresentano una
"forza sociale”. Queste limitazioni si scaricano sugli operatori che per
assolvere agli adempimenti burocratici sono sottoposti a veri e propri tour de force
per soddisfare la famiglia che vive una situazione di lutto. Più volte si sono
avviati "tavoli di lavoro” o simili per trovare progressivamente soluzioni
ai vari problemi senza alcuna continuità e con conseguenze
controproducenti.
PROBLEMI
CIMITERIALI: gravi sono le carenze nella
gestione delle strutture cimiteriali e nella tenuta del decoro dei cimiteri
cittadini, ovviamente derivanti anche da carenze strutturali, oltre che da
scelte molto discutibili fatte nel passato (vedi le strutture a tumulo
realizzate nel Cimitero Maggiore, ....).
A fronte di questo troppo spesso si considerano gli operatori funebri e cimiteriali come una controparte da guardare con sospetto, piuttosto che come “collaboratori” che possono aiutare a soddisfare le famiglie utenti.
A fronte di questo troppo spesso si considerano gli operatori funebri e cimiteriali come una controparte da guardare con sospetto, piuttosto che come “collaboratori” che possono aiutare a soddisfare le famiglie utenti.
CONTROLLI: di fronte alle situazioni descritte le categorie
continuano a chiedere un rafforzamento dei controlli sulle attività funebri e
cimiteriali.
Troppi sono gli operatori che si improvvisano e che, nonostante le
precise disposizioni normative regionali, operano aggirando le disposizioni e
recando danni al settore nel suo complesso. Non si deve, inoltre, trascurare il
fatto che nei cimiteri si continua a fare azione di procacciamento
assolutamente abusiva e nelle strutture ospedaliere frequentemente permangono
abusi ed irregolari commistioni tra funzioni istituzionali ed attività funebri.
Non si deve aspettare che la magistratura e la polizia compia altri blitz per
affrontare con serietà e continuità questo grave problema che impedisce alle
famiglie una scelta ragionata e consapevole anche in momenti difficili. Si
deve ricordare che spetta ai Comuni il controllo sulle attività funerarie e sul
regolare svolgimento delle funzioni funebri e cimiteriali.
TUMULAZIONI
DIFFERITE ED ORARI DEI FUNEBRALI: si è instaurata una prassi, a Milano, per la
quale i servizi funebri che provengono dai comuni contermini, arrivati al
cimitero debbono depositare il feretro e procedere alle vari adempimenti
burocratici prima della definitiva sepoltura. Le conseguenze per i famigliari
sono, evidentemente, pesanti. Inoltre ormai da lungo tempo non si svolgono, di
norma, servizi funebri nella giornata del lunedì. Evidentemente queste prassi
rispondono alle esigenze dei rapporti di lavoro e dei tempi di lavoro
settimanali per i dipendenti comunali che operano all’interno dei cimiteri.
E’ d’obbligo affrontare, definitivamente
questo problema e fare valere, prima di tutto, i diritti delle famiglie ad
avere la soddisfazione delle proprie esigenze senza frapporre ostacoli di
sorta, con la definizione di procedure chiare e certe, venendo, dove è
possibile, anche andare incontro alle esigenze operative.