martedì 10 maggio 2016

In Sardegna c’è il sole a scacchi. MAXI retata tra Cagliari e Nuoro.



 
In Sardegna c’è il sole a scacchi. MAXI retata tra Cagliari e Nuoro.
Il bilancio di una vasta operazione della Magistratura Sarda è il seguente:
168 le persone indagate delle quali 20 addetti a camere mortuarie finiti agli arresti domiciliari.
E’ stato dato il compito alle  forze di Polizia e Carabinieri ( circa 150 militari ) che cercheranno di fare luce nel torbido mondo dei servizi funebri in Sardegna in una indagine denominata Caronte che trae origini nel lontano 2013 partendo dall’esposto presentato da un titolare di un’agenzia funebre, che, si dice, rifiutando le richieste di pizzo fatte da alcuni addetti  delle strutture sanitarie, sarebbe stato escluso dalla gestione dei servizi.
Il giro coinvolge i comuni di Cagliari, Quartu, Dolianova, Sanluri, Iglesias, Narcao e Isili.
Gli indagati, filmati dagli inquirenti presso gli ospedali di Cagliari, “consigliavano” alle famiglie che si trovavano ad avere appena perso i proprio caro alcune agenzie funebri in cambio “guadagnavano” le imbarazzanti cifre comprese tra i 20 e i  200 Euro. Prassi vecchia trita e ritrita tanto da puzzare di stantio, ma sempre più odiosa.
Sarebbe inoltre emerso che venissero chiusi i cofani prima dello scadere del periodo di osservazione previsto per legge.
Ennesima ributtante e triste situazione di sputtanamento della categoria che non ci può far altro che provare rabbia e amarezza.
E’ senz’altro una delle tante situazioni note ai più ma coperte da veli di omertà che prima o poi si dissolvono lasciando enormi voragini di screditamento per una categoria che fatica a più non posso per crearsi una reputazione professionale e di non apparire come i soliti sciacalli che inseguono le ambulanze o che svolazzano come neri corvi nei pressi delle camere mortuarie.
I 168 sarebbero stati accusati anche di truffa aggravata, falso in atto pubblico, peculato e induzione indebita continuata in concorso.
Tra gli indagati in libertà ci sarebbero i titolari di 11 imprese funebri e i dipendenti di più di 40 agenzie funebri Sarde i quali meriterebbero, se risultati colpevoli, oltre che tutte le accuse sollevate dalle indagini, anche una class action da parte della categoria che di riflesso vede la propria attività inevitabilmente macchiata nonostante le immani fatiche quotidiane per cercare di mantenere una onorabilità conquistata con sudore e notti insonni.
La magistratura proceda in fretta e con coscienza con le indagini non risparmiandosi di infliggere le dovute e severe condanne a chi risulta colpevole ma anche scagionando con altrettanta solerzia le imprese finite per errore in questo ciclone al fine di preservarne l’onorabilità. La rispettabilità e l’onorabilità, ricordiamo, che è condizione cardine sulla quale affondano le radici la grande maggioranza delle imprese funebri di questo controverso paese.
Non ci dimentichiamo anche della negligenza degli amministratori delle strutture ospedaliere coinvolte le quali, colpevoli di sottovalutare i problemi inerenti alle camere mortuarie, devono tali conseguenze anche alla scarsa vigilanza interna e alla spregiudicatezza di troppi suoi operatori.
Ora è arrivato il momento di dire basta, vergogna !!!

Nessun commento:

Posta un commento